Il conto cointestato è una soluzione molto diffusa tra coppie, familiari o soci in affari che desiderano condividere la gestione delle finanze in modo semplice, trasparente e accessibile a entrambe le parti.
Una delle domande più frequenti tra chi usa questo tipo di conto corrente è: “Posso prelevare tutto dal conto cointestato?“. La risposta, come vedremo in questa guida, dipende da vari fattori tra cui la tipologia del conto e le circostanze legali o patrimoniali in cui ci si trova.
Indice Articolo
- 1 Cos’è un conto cointestato?
- 2 Firma disgiunta: libertà (quasi) totale
- 3 Firma congiunta: tutto è condiviso, anche le decisioni
- 4 Cosa succede in caso di decesso di un cointestatario?
- 5 Posso prelevare tutto se il conto è cointestato con i genitori?
- 6 Attenzione alla tracciabilità e alle responsabilità fiscali
- 7 Come tutelarsi: consigli pratici
- 8 Conclusioni
Cos’è un conto cointestato?
Il conto cointestato è un conto bancario intestato a due o più persone. Tutti i cointestatari hanno gli stessi diritti di accesso e operatività sul conto, ma esistono due forme principali:
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- Conto cointestato a firma disgiunta: ogni intestatario può operare in completa autonomia, prelevando, effettuando bonifici, pagamenti e altre operazioni senza il consenso degli altri;
- Conto cointestato a firma congiunta: per ogni operazione è necessaria l’autorizzazione o la firma di tutti gli intestatari.
La distinzione tra queste due modalità è fondamentale per rispondere alla domanda che ci siamo posti, ovvero: posso prelevare tutto da un conto cointestato?
Firma disgiunta: libertà (quasi) totale
Nel caso del conto a firma disgiunta, la risposta alla domanda è sì, puoi prelevare tutto ma con delle importanti precisazioni. Dal punto di vista operativo, nulla ti impedisce di andare in banca o utilizzare l’intera somma depositata sul conto.
Questa libertà però, non deve far dimenticare che:
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- I soldi sul conto non sono automaticamente tutti tuoi al 100%, ma appartengono (in linea teorica) in egual misura a tutti i cointestatari salvo accordi differenti;
- Se prelevi tutto senza il consenso dell’altro cointestatario, potresti incorrere in controversie legali. L’altro intestatario, infatti, può rivalersi su di te se ritiene che tu abbia abusato della tua facoltà operativa;
- In caso di separazione o decesso di uno degli intestatari, la quota parte del saldo può rientrare nell’asse ereditario o essere soggetta a divisione patrimoniale.
Quindi, dal punto di vista bancario puoi farlo, ma dal punto di vista giuridico e morale devi valutare bene le conseguenze prima di procedere.
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Firma congiunta: tutto è condiviso, anche le decisioni
Diverso il discorso per il conto a firma congiunta. Qui non puoi prelevare tutto da solo, nemmeno un solo euro, a meno che l’altro cointestatario non firmi insieme a te. In pratica, qualsiasi operazione bancaria richiede la presenza e il consenso di tutti i titolari del conto.
Questo tipo di conto è molto usato quando c’è bisogno di massimo controllo e trasparenza reciproca, ad esempio tra soci d’affari o per gestioni successorie.
Se ti trovi in questa situazione e vuoi prelevare tutto, dovrai:
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- Concordare l’operazione con l’altro intestatario;
- Firmare congiuntamente la richiesta di prelievo o trasferimento.
Agire in autonomia non è solo tecnicamente impossibile, ma anche illegale. E’ sempre bene tenerlo a mente.
Cosa succede in caso di decesso di un cointestatario?
Un’altra situazione delicata riguarda il decesso di uno dei cointestatari. È qui che molti si chiedono: posso prelevare tutto dal conto cointestato se l’altro è deceduto? La risposta è no, o almeno non automaticamente.
Alla morte di un cointestatario, la banca è tenuta a bloccare il 50% (o la quota parte) del saldo fino alla definizione dell’asse ereditario. Anche in presenza di firma disgiunta, la parte spettante al defunto rientra tra i beni da suddividere tra gli eredi legittimi o testamentari. Qualsiasi movimento effettuato in quel periodo può essere contestato dagli eredi e comportare responsabilità civili e penali.
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Posso prelevare tutto se il conto è cointestato con i genitori?
Se hai un conto cointestato con un genitore (magari per aiutarlo nella gestione delle spese quotidiane), è importante sapere che non puoi considerarti unico proprietario delle somme versate, nemmeno se sei tu ad aver effettuato i bonifici sul conto.
Alla morte del genitore, l’altra parte del conto va considerata parte dell’eredità. Anche in vita, prelevare tutto senza accordo può creare tensioni familiari o, nei casi peggiori, azioni legali per appropriazione indebita.
Attenzione alla tracciabilità e alle responsabilità fiscali
Prelevare tutto da un conto cointestato non è solo una questione di legittimità tra le parti, ma comporta anche implicazioni fiscali. Le autorità possono indagare sulla provenienza dei fondi, in particolare se si tratta di cifre elevate.
Ricorda che:
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- Ogni operazione sul conto è tracciata e riconducibile a tutti i titolari.
- In caso di indagini fiscali o giudiziarie, tutti gli intestatari possono essere coinvolti.
- Una gestione poco trasparente può configurare reati come evasione, elusione fiscale o appropriazione indebita.
Come tutelarsi: consigli pratici
Il funzionamento di un conto cointestato è regolamentato dall’art. 1854 del Codice Civile.
Se vuoi evitare problemi, ecco alcuni suggerimenti per te:
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- Chiarisci sempre a chi appartengono i fondi sul conto, soprattutto se provengono da uno solo dei cointestatari;
- Stipula un accordo scritto tra le parti che regolamenti l’uso del conto;
- In caso di dubbi, scegli la firma congiunta per avere maggiore tutela;
- Se ricevi somme di denaro per ragioni personali (es. eredità, indennità), valuta se tenerle su un conto personale separato.
Conclusioni
In definitiva, alla domanda “Conto cointestato: posso prelevare tutto?“, la risposta più corretta è: dipende dalla tipologia di firma e dalle circostanze.
Se il conto è a firma disgiunta puoi farlo tecnicamente, ma non sempre legalmente. Se è a firma congiunta, non puoi farlo senza l’accordo degli altri intestatari. E in caso di decesso o contenziosi, come abbiamo visto, le complicazioni aumentano.
Per questo motivo, ti consigliamo di valutare attentamente la tipologia di conto cointestato più adatta alle tue esigenze. Sii sempre trasparente con l’altra parte, documenta le operazioni più importanti e, in caso di dubbi, rivolgiti a un consulente esperto in materia bancaria o successoria. La fiducia è fondamentale, ma quando si parla di denaro anche la chiarezza lo è.